Il Tribunale di Torino con sentenza 31.1.2025 fornisce una sorta di "manuale" per gli operatori del diritto in merito alla disciplina probatoria in caso di attivazione della polizza Kasko da parte dell'assicurato.

Nel caso esaminato, liquidato in ambito rca il veicolo danneggiato, la Compagnia Assicurativa negava il rimborso al veicolo danneggiante che aveva aperto la polizza kasko.       

Il Tribunale, nell'accogliere la domanda di indennizzo avantaza dall'assicurato assistito dal nostro Studio, ha valorizzato: 1) la doppia sottoscrizione del modulo CAI; 2) la mancanza di prove circostanziali dirette e specifiche che mettessero in discussione la dinamica di sinistro descritta nel modulo CAI; 3) l'aumento del premio rca a carico del danneggiante; 4) la soccombenza della Compagnia Assicurativa nei casi in cui la valutazione rimanga a livello meramente dubitativo e/o possibilista circa l'esatta dinamica del sinistro stradale.

In particolare ha ribadito che "la C.A.I. (Constatazione amichevole di incidente) sottoscritta da entrambi i conducenti determina una presunzione, salvo prova contraria da parte dell'impresa di assicurazione, che il sinistro si sia svolto con le modalità e le conseguenze indicate su quel modulo.
La norma sopra richiamata non limita la presunzione prevista al solo ambito del risarcimento danno per responsabilità civile, ma si riferisce genericamente ai “sinistri avvenuti tra veicoli a motore”; la sua operatività può quindi ritenersi estesa anche al giudizio azionato per conseguire da parte dell’assicurato il diritto all’indennizzo assicurativo derivane da sinistro stradale che – come nella vicenda in esame - trovi la sua fonte in pattuizione contrattuale per indennizzo di danni riportati dal proprio veicolo (cd. Kasko).